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Il blitz di Di Pietro e il triplo salto mortale

di in comunali 2010, politica, The Long Shot il 11 maggio 2010 alle 09:26
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«Se fossi un pubblico ministero, rileverei il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, perchè come si può dire che se vince qualcuno arrivano 800 milioni di euro, ma se vincono gli altri no?»: Antonio Di Pietro critica a modo suo le presunte promesse di tesoretti del PdL nazionale, giudicate alla base della scelta di coalizione al Comune di Aosta con gli autonomisti di maggioranza.

Il deputato e leader dell’Italia dei Valori è arrivato ad Aosta alle undici di ieri mattina, 10 maggio, in Piazza Chanoux, il tempo di sostare davanti al gazebo IdV dove si stavano raccogliendo le firme per tre referendum, contro il nucleare, il legittimo impedimento e la privatizzazione dell’acqua. Poi è stata la volta di un rapido scambio di battute con gli operai cassintegrati della Engineering di Pont-Saint-Martin. Il “blitz dipietrista” è continuato all’Ad Forum, dove si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della lista IdV per le comunali di Aosta, a sostegno di Michele Monteleone e Fabio Platania. «Nessuna domanda? Bene, me ne vado a Torino»: “puff“, l’ex magistrato è scomparso così, seguito dalla sua scorta.

Prima però, non si è astenuto dal mordere l’avversario berlusconiano, con attacchi che di riflesso si riversavano sull’Union Valdôtaine: «Come capo di imputazione aggiungerei pure la truffa aggravata, perchè quei soldi non esistono - ha continuato il presidente dell’Italia dei Valori, riferendosi al viaggio a Roma di qualche settimana fa dei rappresentanti PdL e di Augusto Rollandin – La Russa non può neanche promettere niente perchè non sono cose di sua competenza: quel denaro, nel bilancio del suo ministero, non esiste».

La via dell’anti(ex)unioni(sti)smo
«In tutta Italia, e a cascata anche ad Aosta, ci siamo presi la responsabilità di fare l’alleanza con il Partito Democratico, mi dispiace che gli altri non siano convenuti, quelli se ne stanno in mezzo con la loro politica delle poltrone da vecchi democristiani»: dopo qualche secondo di spaesamento si riesce a comprendere che Antonio Di Pietro sta parlando di UdC a livello nazionale e non dell’altra coalizione di centro-sinistra formata da Sinistra per la città e ALPE.

A sparare sulla coalizione di Curtaz ci pensa Lorella Vezza, candidata IdV alle scorse europee, che seppur considera Carlo Curtaz «un gentiluomo che da sempre si oppone all’Uv» attacca duramente il suo ex partito: «L’ALPE è composta da molta gente che per anni ha mangiato con l’Union». Vezza, che è stata coordinatrice di Renouveau Valdôtain e ha corso alle europee in apparentamento al Galletto, non risparmia l’altro Carlo: «Perrin si è sfilato dal Mouvement quando gli hanno sfilato la poltrona». Critiche anche alla candidata vice Iris Morandi: «Bravissima persona, ma farla passare come nuova che avanza, dopo anni di militanza nell’UV, è un’offesa all’intelligenza dei valdostani».

Di Pietro ha paragonato l’idea della metropolitana ad Aosta a quella di Campobasso, «città che si fa prima a percorrere a piedi». Emerge dunque una certa differenza di posizioni e visioni con il PD, compagno di coalizione. Raimondo Donzel infatti aveva, qualche giorno fa, definito il progetto del people mover «di per sè interessante e stimolante» e, a fronte dell’antiunionismo duro e puro dell’IdV valdostano, Michele Monteleone in una intervista a La Stampa aveva espresso giudizi positivi nei confronti della giunta Grimod.

Lorella Vezza ha provato ad affrontare la questione: «Il PD ha amministrato con l’UV è vero, ma ha preso degli assessorati vicini alla gente. Noi con l’Union non saremmo mai andati, ma dato che lo scenario è cambiato siamo più che felici di proporre questa coalizione, che è credibile in quanto ricalca il livello nazionale».
«Spiace però dover dire ai democratici – ha concluso la candidata – che l’UV ha abbondonato certi ideali da ormai tanti anni, sostituendoli con l’opportunismo di andare con chi ha le corde della borsa». Triplo salto mortale?

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  1. Buaahahahah, delirio puro!!! Di Pietro che sbrodola frasi senza senso, Vezza che pur di giustificare l’alleanza col PD dice che quest’ultimo “ha preso assessorati vicino alla gente”, candidati PD ammutoliti (per l’imbarazzo, si spera), ALPE che spu***na PD e IdV che spu***na ALPE.
    Però, “se andiamo al ballottaggio, ci andremo uniti!” Questa è la sinistra de noantri, che riuscirà nell’impresa di fare ancora peggio di quella nazionale…

  2. [...] Fonte Articolo: » Il blitz di Di Pietro e il triplo salto mortale VdA Today [...] [su politicaoggi.it]

  3. @ Vento Nei Capelli

    Ho proprio la netta sensazione che tu sia uno di quelli… diciamo un pelato, dalla testa “rasata”? Penso anche che quando ti sei rasato abbia sbagliato strumento usando la falce e non il rasoio. Solo adesso con le tue frasi molto sconnesse – volevo dire di peggio – ti accorgi di avere perduto la testa.

  4. Solo in Valle d’Aosta le critiche pubbliche appaiono sconvolgenti. In tutto il mondo, i partiti si scontrano e non si risparmiano colpi in campagna elettorale, qui evidentemente si preferiscono altri metodi. Se si andrà al ballottaggio si aprirà uno scenario diverso, al momento, ogni coalizione lotta per vincere e per far eleggere il proprio sindaco, quindi, non capisco perché tra due delle tre coalizioni ci debba essere un rapporto privilegiato!

  5. Gli asterischi sono un automoderazione di “Vento nei capelli”. Suggerirei di rispondere nel merito della critica, che seppur aspra e dai toni forti, mi sembra ben esplicitata.

  6. Ma allora è proprio vero che Vento Nei Capell ha perso la testa!?
    Stiamo calmi e restiamo persone civili e tolleranti.
    Grazie

  7. @Bruscia: mi sembra di capire che anche cercando il più possibile di non “alitare sul collo” il risultato non cambi.

  8. Ecco, se si andrà al ballottaggio ora sono molto preoccupato…
    Che qualcuno ceda alla corte di destra… mah…

  9. @michel…
    Sarete proprio voi a tornare alla casa del padre, come figliuoli prodighi, fuoriusciti per mancanza di potere, e lo farete appena qualcuno leverà le tende, per forza di natura o per forza di magistratura…..

  10. Mah, mai dire mai ma io sto tanto bene dove sono adesso perchè mi piace la democrazia…

  11. Steppenwolf, non va a votare, l’ha detto e ripetuto. Lui non ascolta i grilli parlanti perchè loro hanno la coscienza di scegliere dove sta la parte giusta. Lui, Steppenwolf, fa solo proclami provocatori.
    Come Re Tentenna non sa scegliere.