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Buttarla in caciara

di in comunali 2010, comunicazione, politica, Vanity Foire il 17 aprile 2010 alle 08:00
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Innovare il linguaggio della politica: se ne fa un gran parlare, ma a farlo sono in pochi. E, al di là dell’innovazione, spesso i nostri politici si parlano addosso, o parlano soltanto al proprio elettorato.  Non si tratta di confrontare linguaggio alto e caciara popolana. Si cerca di parlare di efficacia.
Prendiamo un po’ di parole buttate nella mischia delle comunali di Aosta questa settimana.

Il presidente e la top model
Augusto Rollandin: «Anche Carla Bruni potrebbe creare problemi all’accordo». Le Président - che non conferma né smentisce – è sceso a Roma per parlare con i vertici romani di PdL e Lega: ma cos’avrà voluto dire con quest’uscita ripresa dall’ANSA? Il conflitto tra Berlusconi e Fini nel PdL è arrivato alle decisioni finali: un battito d’ali della signora Sarkozy è in grado di provocare un uragano politico dall’altra parte del mondo? O, al contrario, le decisioni sono granitiche e l’UV non farà passi indietro, fondamentalmente indifferente all’ancella – PD o PdL – che l’accompagna alle urne?
Al di là di tutto, rimane il dubbio sciocco. Il dubbio scemo per eccellenza: se il PdL si spacca, con due gruppi differenti al Senato e alla Camera, quale dei due sarà il riferimento UV?

Il candidato bolscevico gentiluomo
Ego Perron, ammettendo che Carlo Curtaz è «una persona squisita, sia chiaro», attacca ALPE dicendo che «non siamo noi ad aver avuto una deriva a destra, la vera deriva è tutta loro, il vero dominus della loro alleanza è la sinistra radicale. Sono in mano al pensiero verde».
Parole già sentite, parole che Berlusconi usa quotidianamente contro la stampa, la magistratura, l’opposizione, il governo delle Barbados, la grandine, i moscerini e gli spaghetti scotti. Parole che lo stesso Donzel fece sue pochi mesi fa: a cosa servono?

I progetti degli altri
Raimondo Donzel: «I nostri avversari politici sono in una fase di stallo e parlano soltanto delle persone, non dei programmi». Bene, in gran parte è vero. L’alleanza di centro-destra è ferma sui nomi da una settimana, quella di centro-sinistra ha fatto le primarie.
Legittimo quindi chiedersi che programmi ha il PD: «Lavorare per un’università radicata sul territorio e di respiro internazionale e non delocalizzare la Cogne acciai speciali». Ebbè? Le stesse cose che dicono l’UV – nel piano di sviluppo approvato e in mano a Bruno Milanesio per l’UniVdA sono scritte grossomodo le stesse cose, e la Cogne non la vuole delocalizzare nessuno, tranne Alberto Zucchi ed Ettore Viérin – e, guarda un po’, l’ALPE.
Lo hanno ripetuto più volte, persino in questa poverissima campagna elettorale. Donzel poteva aggiungere “mantenere pedonale via De Tillier” e “creare un sistema di trasporto pubblico più efficace nel centro cittadino” e sarebbe riuscito a dire cose già sentite: parlando solo al suo elettorato, come ha fatto finora.

I cantieri di quando erano al governo
«Ci vuole santa pazienza e spirito di sacrificio per sopportare queste continue ferite»: l’ALPE – con il PD e il suo “Il Comune che vorrei – è l’unica forza politica ad aver iniziato una campagna stampa mirata. E decide di esordire con una foto di via Sant’Anselmo, tormentata dai lavori di ripavimentazione e per la costruzione del tunnel tecnologico.
Obiezione, vostro onore: senza cantieri non si avrà mai una città nuova e diversa. Accolta.
C’è da dire però che quel cantiere è lì ormai da quasi dieci anni, è stato rattoppato per l’adunata degli alpini del 2003, è stato riaperto e va tutt’ora avanti lento e con una fine ignota e incerta. La denuncia è legittima. Ma era più efficace una foto che confrontasse 2000 e 2010: situazione molto simile… ma nel 2000 due terzi dell’ALPE erano in maggioranza.
Il passato non conta? Ma come! Se Bruno Giordano, fondatore di Forza Italia, è etichettato dai suoi alleati come social-comunista!

Parlarsi addosso va bene al più forte
In questa lunga volata che, per i ciclofili, è partita sul Turchino per arrivare in via Roma a Sanremo, il travaso di voti tra i diversi partiti e movimenti sarà minimo, perché finora nessuno è riuscito a trasmettere un messaggio efficace, che risvegli la speranza, che dia ossigeno ad una città – bella o brutta che sia – ferma, che parli di futuro non come mega-cantiere da foraggiare con i soldi romani, ma come sfida. Un messaggio come quello di Aosta Viva nel 2005.
O come quello di Rollandin alle ultime regionali…

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  1. per la mia parte… faccio tesoro… anche se “comune che vorrei” non solo l’ambizione di comunicare ma anche di ascoltare. Thanks

  2. Primarie del centro-sinistra… abile mossa, ma suvvia… le Primarie Autonomiste-Progressiste, perchè diversi dirigenti di quello schieramento potrebbero soprassaltare sulla sedia sia a leggere centro, che sinistra, che centro-sinistra tutto assieme. :D

  3. Ma come? Non erano estremisti bolscevichi?

    Saluti

  4. e voi non sostenevate il contrario? :)

  5. in caso di ballottaggio i “riformisti” del pd e i “rivoluzionari” dell’italia dei valori appoggeranno l’UV come al solito, o no? aspetto smentite, ma mi pare che la risposta di Donzel alla lettera di Curtaz vada interpretata così. Vorrei che in questo paese gli elettori aprissero gli occhi, perchè è un paese triste prigioniero del passato. credo che per vedere qualche cambiamento l’alternativa reale sia l’alpe. credo che parlare di bolscevichi nel 2010 lascia trasparire lo spessore di chi fa suoi questi argomenti.
    grazie per lo spazio di pubblico dibattito.

  6. Interpreti male caro victor73. Secondo te, se si cerca un rapporto politico serio che preluda ad un avvicinamento e ad una alleanza al secondo turno, si può fare attraverso una lettera aperta? Il PD non sosterrà mai una coalizione di destra come quella che ha messo in piedi l’UV. Per costruire una alternativa seria, però, è necessario che l’ALPE chiarisca la sua identità (vuole essere l’UV di sinistra?) e il suo programma e che dica se, per convergere al secondo turno, è disponibile a ragionare con il PD e non solo a competere.

  7. Chissà quanti victor73 malinterpretanti ci sono sparsi in Valle d’Aosta. Tanto per dire, Protasoni afferma: “Il PD non sosterrà mai una coalizione di destra come quella che ha messo in piedi l’UV”. E Pollein?. Dunque: i malintesi sono colpa solo dei vari victor73? O è anche colpa di una comunicazione (per non dire dell’azione) quantomeno ambigua? Detto ciò: che sia il PD a invitare altri a chiarimenti sull’identità è piuttosto stucchevole.

  8. Direi che lo stucchevole è il Punto Rossonero che non sapendo o forse non volendo interpretare ciò che Fabio Protasoni ha scritto non fa altro che arrampicarsi sugli specchi. Lui sa benissimo che l’UV non aspetta altro che sistemare nella lista persone “fidate” anche come indipendenti, perciò in concorrenza sleale e che possano raccogliere voti già sicuri. Protasoni stava parlando di alleanze al secondo turno, victory73 di ballottaggio, non di Pollein.

  9. “L’UV non aspetta altro che sistemare nella lista persone “fidate” anche come indipendenti”. Esattamente come fanno – e come hanno sempre fatto – tutti i partiti, senza eccezione alcuna. Pensi, Giorgio B., che alcuni “le persone ‘fidate’” le vorrebbe sistemare addirittura in sedicenti liste civiche…

  10. Appunto… Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti (K 588) che è un’opera lirica in 2 atti di Wolfgang Amadeus Mozart. Dunque come vedi sei tu che hai girato il discorso. Protasoni stava parlando di alleanze al secondo turno, victory73 di ballottaggio, non di Pollein.

  11. Signor Bruscia, lei è maestro nel non rispondere nel merito, non ne faccia una sua battaglia contro gli altri commentatori, forza. Pollein è un esempio, e come tale va preso: non si focalizzi sul dettaglio, ma sul merito.

    Saluti

  12. signor Protasoni voglio sperare che il PD inizi la campagna elettorale perchè a oggi non si sa il nome del candidato sindaco di Aosta nè tantomeno il programma. Onestamente non so cosa sia successo a Pollein. Posso immaginare che non sia così facile controllare le alleanze in tutti i comuni: per quanto (poco) ne so mi sembra di aver capito che si tratta più di accordi tra “familiari e amici” che non sulla base di programmi più generali e per il bene comune. Potrebbe spiegarmi perchè al PD andava bene l’alleanza con l’UV (giunta uscente) mentre non vuole avere a che fare con l’UV di sinistra? cosa intende per UV di sinistra?
    grazie, saluti.

  13. esclusa Aosta se ci mettiamo a “fare le pulci” sulle alleanze nei comuni non andiamo lontano. chi ha un minimo di dimestichezza con la politica valdostana sa quali sono le dinamiche nelle piccole realtà e posso assicurarvi che le situazioni anomale sono presenti per tutti i partiti e/o movimenti. poi c’è chi si presenta sotto mentite spoglie giocando alla lista civica e all’indipendente (non essendolo), noi invece non ci nascondiamo, non abbiamo paura a metterci la faccia e dire subito con chiarezza chi siamo e cosa vogliamo fare, senza inganni.

  14. Senza dubbio, Emilio.
    Però certe ammucchiate fatte in nome dell’anti-qualcosa gridano vendetta