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Taglio del nastro alla Cittadella dei Giovani. I ragazzi se ne impossessano

di in opere pubbliche il 12 dicembre 2009 alle 11:57
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La presentazione della Cittadella, nella sala del teatro (foto Alessandro Mano)Ore 18.16, venerdì 11 dicembre 2009. L’ex macello civico è la nuova Cittadella dei Giovani della città di Aosta.
Un progetto colossale è finalmente realtà, e viene consegnato dagli amministratori nelle mani di ragazzi e ragazze che dovranno dimostrare che con la cultura e l’arte è ancora possibile l’aggregazione, oggi che i contatti umani sembrano sempre più freddi e distaccati.

Cos’è la Cittadella
1400 metri quadrati coperti, una sala per il teatro con una tribuna a scomparsa da 140 posti a sedere, sale lettura, una sala di incisione, tre salette mostre polivalenti, una caffetteria, una sala internet, sale ascolto musica e aule per conferenze, il tutto coperto da connessione wireless al web: la Cittadella è questo, ed è costata 3 milioni di euro, finanziati da un progetto Interreg dell’Unione Europea, dalla Regione e dal Comune di Aosta.
Per accedere alla Cittadella è obbligatorio sottoscrivere la tessera di iscrizione “ordinaria”, gratuita. Con una tessera “speciale” da 30 euro si ha l’accesso wireless, l’utilizzo delle sale a pagamento, sconti e convenzioni con esercizi commerciali. Con la tessera “plus” da 50 euro, si ha l’accesso gratuito ai corsi e alle attività proposte. Nella Cittadella è vietato fumare e bere alcolici.

Inaugurazione in grande stile. Ma il tendone…
Presentazione con il direttore artistico della Cittadella Giulio Rapetti Mogol e con il responsabile dell’area composizione Gianni Bella, taglio del nastro, discorsi delle autorità, rapida visita della struttura: il primo pomeriggio della Cittadella è passato così, in attesa del concerto serale dei Dari e degli Zero Assoluto, prologo di un mese di eventi con grandi nomi. Che verranno però accolti in un tendone, un po’ squallido e inadeguato – sin dalla prima sera – al folto pubblico atteso, montato provvisoriamente nella retrostante place de l’Ancien Abatoir.
Hostess attente ad ogni dettaglio e, la sera, un dispiegamento di forze dell’ordine degno di una visita papale hanno completato il quadro di una struttura in cui le contraddizioni, nella fase di avvio, sembrano forti.

Il Mogol-pensiero: il direttore artistico punta sull’arte
«La Cittadella è uno spazio dove esprimere le proprie arti, a prescindere dall’età e lontano dal professionismo»: Mogol spiega ciò che, nella sua mente, sembrerebbe una copia fedele del suo Centro Europeo di Toscolano, il ranch di Terni in cui il paroliere fa crescere giovani musicisti e artisti con metodologie didattiche innovative. «La Cittadella non dovrà essere classista – spiega – quindi il limite di età per accedere alle attività non sarà rigido, non vorrei vedere rigore nell’estromettere gli adulti. Di pari passo non sarà un semplice luogo per passare il tempo, ma un posto dove imparare, formarsi, crescere».
E Gianni Bella si è permesso di sognare: «Vorrei tanto che i beni sottratti ai mafiosi in Sicilia, anciché essere messi all’asta, venissero utilizzati per creare strutture come questa».

Il Rollandin-pensiero: il presidente punta sulla socialità
«La Cittadella sarà un polo aggregativo di Aosta, per tutti i ragazzi valdostani – spiega il presidente della Regione Augusto Rollandin – proprio dall’altra parte della città rispetto a quella che è la biblioteca regionale che è il nostro orgoglio e in cui si vedono sempre molti giovani. Questo sarà un luogo in cui passare del tempo, non necessariamente per studiare o imparare, in cui scambiarsi delle idee e confrontarsi nel rispetto di tutti».
Vista l’età piuttosto avanzata dell’uditorio, composto soprattutto da amministratori locali – consiglieri regionali e comunali quasi al completo – le Président si domanda «chi frequenterà questi luoghi tra un anno, quando noi “over 30″ ce ne saremo andati? La Cittadella è sicuramente un progetto complesso, che dovrà essere verificato nel tempo».

Ciò che la Cittadella dovrà diventare
«L’autogestione, oltre ad essere difficoltosa, porta con sé il germe della discriminazione»: Albert Lanièce, assessore regionale alla sanità e politiche sociali, punta il dito sulla gestione precedente del Centro Anita, o forse sull’Espace Populaire di via Mochet che ne ha preso idealmente il posto. Ciò che tutti hanno voluto sottolineare è l’apertura a tutti i ragazzi (secondo regolamento, tra i 14 e i 29 anni) della Cittadella, punto aggregativo pubblico slegato da qualunque logica politica. In serata, durante il concerto di apertura, c’è già stata qualche scintilla tra ragazzi di destra e di sinistra. La storia si ripete

La Cittadella sarà ciò che i giovani aostani, valdostani e di tutto il mondo la faranno diventare, con la loro partecipazione attiva e con la volontà di tutti. Sulla carta, i progetti sono tanti, e molto validi. Ma soltanto la risposta dei giovani e la loro voglia di mettersi in gioco potranno fare di questo spazio eccezionale e moderno un luogo vivo e che duri nel tempo. Un luogo che non necessiti di eventi per stare in piedi. Un luogo in cui la sperimentazione e la ricerca artistica non sia irregimentata tra burocrazia e videosorveglianza. «Un luogo che diventerà senza dubbio un faro in tutta Europa – ha spiegato Mogol – perché non esistono altri centri come questo».

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