“Bisogna osare” era uno dei due motti del ventennio fascista che campeggiavano sul fabbricato principale dell’ex macello civico di Aosta fino alla sua recente ristrutturazione – l’altro era il criptico “Ricordare prepararsi“.
Ad osare di più, nella gara d’appalto per la gestione quinquennale della cosiddetta “cittadella dei giovani”, è stato il raggruppamento temporaneo di imprese formato dal CTI, Centro per le tecnologie e l’innovazione, da Master Data e da 3Bite. L’ex “Centro Anita” riaprirà i battenti entro fine novembre (gli aggiudicatari hanno 30 giorni dal 1° novembre per avviare l’attività), e il polo aggregativo di viale Giuseppe Garibaldi, tornerà a vivere dopo 4 anni di chiusura.
La gara mette fuori gioco la gestione precedente
I battuti, in questo caso, sono i precedenti gestori dell’Anita e dell’Informagiovani, la cooperativa sociale Ombre con l’acca, che era capo fila di un altro raggruppamento temporaneo, formato dal Gruppo Abele, da Strana idea, dall’EnAip Vallée d’Aoste e dai Trouveur valdotèn. Entrambi i contendenti hanno praticato il ribasso massimo consentito, il 5,5 per cento sui 2,4 milioni di euro di base d’asta. A pesare a favore dei vincitori la presentazione di un miglior programma di gestione 2009-2014.
La cittadella nella città
Due milioni e trecentomila euro per la ristrutturazione, quasi 1500 metri quadrati di superficie, la riapertura dell’ex macello sarà il primo passo dell’amministrazione comunale aostana e di quella regionale per la creazione di una vera e propria cittadella dei giovani: quando partì il progetto, a fine anni ’90, era prevista anche la realizzazione di un ostello della gioventù, che rendesse viale Garibaldi e tutta la zona a sud-est del capoluogo area di ritrovo dei giovani e volano per il turismo valdostano. Per ora l’ostello è rimasto su carta. Era prevista l’acquisizione dalle ferrovie del grande fabbricato che si affaccia su via Carrel, ma il costo era spropositato e giudicato sproporzionato al progetto.
Da destra a sinistra: il macello al centro della polemica fascisti-comunisti
Per ora, stralciati progetti forse troppo grandi, il centro comprenderà la sede dell’Informagiovani, spazi espositivi, un’area per il teatro e i concerti, un laboratorio multimediale, una sala di registrazione con tutti i crismi, una caffetteria e una sala lettura.
Nato sotto il fascismo, divenuto negli anni ’90 luogo principe di ritrovo della sinistra aostana, aspramente criticato dalla destra che ha sempre mal digerito lo stanziamento di denaro pubblico per “iniziative escludenti e di sinistra”, la nuova gestione riuscirà a tenere lontana la polemica politica?
Addirittura la rimozione delle due scritte già citate suscitò un coro di polemiche per accuse di revisionismo. Poi i giovani di destra attaccarono duramente la gestione “di sinistra” e il Comune, che appoggiava una gestione “colorata”. Un nuovo capitolo si apre, vedremo come andrà a finire.