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La “monorotaia” di Aosta: là dove Parma non può

di in politica, Vanity Foire il 24 aprile 2010 alle 08:00
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Dall’area della telecabina Aosta – Pila all’ospedale Parini, 1000 metri di lunghezza, 50 milioni di costo stimato: «La metropolitana di Aosta si farà» ha detto il presidente della Regione Augusto Rollandin, intervenuto personalmente nell’ultimo consiglio regionale.
«Metrò è una parola troppo impattante – ha spiegato Ego Perron, presidente dell’Union Valdôtaine – e sarà il sindaco Bruno Giordano a trovare una nuova definizione perché si possa comprendere a fondo di che cosa si tratta».
Nonostante il buon senso, l’analisi costi-benefici, l’esperienza di altre città e il trasporto pubblico su gomma quasi nullo dicano l’opposto, il “sistema di trasporto passeggeri sotterraneo sull’asse nord-sud della città di Aosta” o “people mover” – per non chiamarla metropolitana, sennò qualcuno si offende – sarà un progetto di punta dell’amministrazione regionale per i prossimi anni.

Metropolitana o sogno ad occhi aperti?
Come scrive LaVoce.info, la metropolitana è un sogno e un abbaglio per tante città italiane ed europee. Genova, Perugia, Brescia, Parma. «Al momento della decisionescrivono Paolo Beria e Francesco Ramella, che citano anche Aosta tra le città che vogliono dotarsi di metrò - si tendono a sottostimare i costi e a sovrastimare la domanda».
«Quasi sempre la decisione di realizzare un’opera ha carattere esclusivamente “politico”, spesso celato sotto la parola “strategico” – spiegano i due ingegneri, specializzati nello studio dei trasporti - e non è fondata su rigorose analisi trasportistiche. In molti casi le nuove infrastrutture, i cui costi graveranno in misura significativa sui bilanci comunali (e statali), verranno utilizzate per una frazione della capacità disponibile».

Frazioni? Forse briciole
E proprio questo è il punto: una frazione della capacità disponibile. Aosta nel 2008 ha avuto una media di 4100 passeggeri al giorno su tutte le linee di autobus urbane o extraurbane. Considerando circa 14 ore di esercizio al giorno, sono 300 passeggeri l’ora, stando larghi. La metropolitana, sulla direttrice nord-sud, potrà trasportare 800 persone l’ora. Quasi tre volte gli attuali passeggeri. E, anche volendo incentivare il trasporto pubblico, non è la direttrice nord-sud quella da implementare, ma la est-ovest, sulla quale si concentra il maggior numero di spostamenti.
Considerando i passeggeri potenziali, la metropolitana aostana non starebbe in piedi nemmeno per i soli costi di gestione. Figurarsi per l’investimento iniziale.

Lunghezza, tempi, costi
Un chilometro di lunghezza, due stazioni di testa (forse una intermedia in prossimità della caserma Testa Fochi, ma le versioni sono contrastanti). Probabilmente il sistema di trasporto su rotaia più breve del mondo, escludendo le funicolari. Una distanza che, in qualsiasi altra città, si copre a piedi senza nemmeno porsi il problema di un’alternativa al “mettere un piede davanti all’altro”.
I tempi: realizzazione in otto anni, valutazione assolutamente ottimistica, vista l’esperienza di altre città. Percorrenza: quattro minuti senza fermate intermedie. A piedi, ci si mette 12-15 minuti. Riduce di circa un terzo i tempi di percorrenza, senza contare lo spostamento verso le stazioni, il tempo per fare il biglietto, e… i treni persi.

Non basta? I costi: 50 milioni circa. 50 mila euro al metro. Con 50 milioni si fanno una quarantina di rotonde alla francese. Si fanno circa altrettanti ostelli della gioventù. Sedici Cittadelle dei giovani. Una settantina di ponti sul Buthier.

Il “si droite, si gauche” di Parma
Proprio ieri, sempre LaVoce.info, ha pubblicato un altro articolo, di Andrea Boitani e Carlo Scarpa in cui si parla del (folle) progetto della metropolitana di Parma: 11 chilometri, 300 milioni poi lievitati a qualche decina in più, circa 27 mila euro al metro. Progetto portato avanti dall’amministrazione comunale del PdL e avallato dall’amministrazione regionale PD. E’ stata accantonata dopo anni di studi, dopo l’assegnazione dell’appalto esecutivo e dopo aver sostenuto una serie di costi: il budget preventivo è aumentato e sono mancati i fondi statali. Un’evenienza che, in Valle d’Aosta, non è da mettere in conto, ma non è sufficiente per procedere.

Aosta 2021: «Buongiorno, vorrei un biglietto per Aosta Parini»
Aosta, 24 aprile 2020, ore 7.40. Il primario di chirurgia vascolare… no, come personaggio ha già fatto scrivere fin troppo… Ricomincio.
Aosta, 24 aprile 2020, ore 7.40. Un infermiere – preferisce restare anonimo – che lavora al Policlinico unico regionale Umberto Parini scende le scale di piazza Vincent Trèves, di fronte alla cabinovia Aosta – Pila. «Buongiorno, vorrei un biglietto per Aosta Parini». «1 euro, grazie». «A lei, buona giornata».
Ore 7.42, l’infermiere anonimo scende un’altra rampa di scale e raggiunge il piano del “People mover“: «Accipicchia, che fantasia il sindaco Bruno Giordano», esclama ricordando la campagna elettorale di undici anni prima. Il trenino è appena partito, tocca aspettare la corsa successiva: «Porca miseria. Poco male, mi leggerò il freepress Metro Aosta».
Ore 7.50, il treno finalmente arriva. L’infermiere anonimo sale in carrozza. Lo attendono quattro minuti di viaggio verso il suo posto di lavoro.
Ore 7.54: puntuale come un orologio svizzero, il trenino arriva a destinazione: «Dlin dlon. Parini, fermata Aosta Parini». L’infermiere anonimo sale le scale a quattro a quattro, evita il solito ambulante che vende elicotterini giocattolo e la zingara che fa le carte ed esce finalmente alla luce del sole. Due passi verso il suo reparto, ed è arrivato. Ore 7.56: «Appena in tempo, altrimenti il primario mi caccia».

Aosta, 2010: il partito del sì
Ecco che un viaggio di quattro minuti diventa di sedici. Se il nostro infermiere di chirurgia vascolare fosse andato a piedi o in bicicletta, oltre che fare qualcosa per la sua salute e metterci meno tempo, avrebbe fatto risparmiare un sacco di soldi a tutti gli aostani del 2010 e di tutti gli anni successivi. E invece, la strada verso la metropolitana aostana sembra segnata. La giunta Rollandin accelera, l’opposizione si preoccupa maggiormente dell’impatto dei lavori rispetto a quello economico e infrastrutturale, con Louvin che parla di «collasso della città, che presenta già notevoli disagi, per i cantieri che si aprono e si chiudono continuamente». O di Raimondo Donzel del PD che riesce addirittura a dire che «la metropolitana è un’idea interessante e stimolante, ma ci sono altre priorità».
Carlo Curtaz, candidato sindaco dell’ALPE, propone: «Se i 50 milioni del metrò con percorso da quattro minuti fossero utilizzati per trasformare la linea ferroviaria da Ivrea a Pré-Saint-Didier in una metropolita extraurbana, sarebbe una brutta cosa?».
Per una volta, sarebbe meglio guardare al portafoglio e non alla “strategia”.

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  1. gentile Alessandro Mano,
    sarà un punto d’onore per me, fotocopiare, con ampia citazione della fonte, questo post per poi diffonderlo in modo che anche coloro che non sono soliti frequentare i blog possano leggerlo.
    Una pagina di buon giornalismo.
    Grazie

  2. Non so se questo è buon giornalismo o no. Sicuramente quella che c’è dietro è pessima politica

  3. Viva il progresso. Viva Il trasporto su rotaia.

  4. Donzel ha anche detto, ma probabilmente a qualcuno è sfuggito, e cito a memoria (non ho le registrazioni) “che vogliamo SUBITO un collegamento tra l’area F8 e il centro storico”, interpretando il SUBITO come un’opera di modesta entità un sottopasso o un sovrappasso che permetta di by-passare il sedime ferroviario e le vie adiacenti per incentivare la gente a posare la macchina “fuori porta” e farsi 2 passi a piedi. ALPE vuole lì lo svincolo della tangenziale? Bene, non c’è nessuna incompatibilità tra le 2 opere, anzi… il turista esce dall’autostrada e ha 2 possibilità: prendere la telecabina e andare a Pila, bypassare la ferrovia ed andare in centro città. va però messo in conto che inevitabilmenmte andrà aumentata l’offerta parkativa della zona (già adesso di inverno si fa fatica a trovar parcheggio… parcheggio multipiano?, nuove aree di parcheggio?). non si può pensare di portare nuovi flussi veicolari senza sapere dove sistemarli e non si risolve niente se si fanno uscire lì se poi si riversano in città con l’automobile (vogliamo decongestionare il centro?). sia i turisti che i lavoratori devono essere messi nelle condizioni di parcheggiare e spostarsi agevolmente verso la città che è a un tiro di schioppo, ma separata da quella barriera che è la ferrovia. qualcosa va fatto e andrebbe fatto SUBITO e con poca spesa, una volta fatto questo secondo me decadrebbe immediatamente l’utilità di metropolitane, monorotaie o cablò vari. soluzioni semplici a problemi semplici.

  5. Emilio: la mia non è malafede, ma vorrei che i messaggi passassero.
    Ho sentito Donzel, che ha espresso la solita posizione del “ma anche” di veltroniana memoria. La metropolitana ad Aosta, al di là di tutte le alternative possibili, non è né “interessante”, né “stimolante”. E’ quello il problema, non le cose corrette che ha detto.
    Louvin, oltre a ciò che ho riportato, ha detto che è un “opera faraonica e inutile”. Ma il messaggio che è passato sui giornali è il “problema cantiere permanente”.

    Trovo che, a volte, non ci sia niente di male nel dire dei “no” netti. Anzi

  6. Come sempre puntuale e documentato, Mano. Smuovo la mia letargia da lettore non commentante per sottolineare la parola “inutile”: si tratterebbe di una scelta tanto importante quanto sbagliata.
    Da una parte è irragionevole creare un’opera di tale portata per un percorso che, con soluzioni molto meno da “grande opera”, può essre percorso in un quarto d’ora di salubre camminata (e in una manciata di pedalate per buona parte dell’anno); dall’altra si ricade nella pericolosissima idea che ad Aosta ci debba essere tutto, perché realtà autosufficiente e autoreferenziale. Dopo averci messo due ore per arrivare da Torino in treno, se vado fino alle funivie di Pila posso arrivare in ospedale in quattro minuti.

  7. Grande, ironico quanto efficace. Perfetto!

    La domanda è: non è che questo Rollandin non è più quello di una volta? Stramba a destra non si sa’ bene in cambio di cosa, Metrò e RTA “artistiche” come priorità. Ecc. ecc. Mah….

  8. @ Alessandro Mano – non riesco a ben interpretare la sua frase “il messaggio che è passato sui giornali è il problema cantiere permanente”… non capisco se sia una critica ad altre testate e comunque se lo fosse non mi sembra un buona giustificazione per fare lo stesso gioco…

    il “problema cantiere permanente” avranno preso spunto dal blog Patuasia che punta molto su questo aspetto e ormai sembra essersi affermato come punto di riferimento per la comunicazione di ALPE e affini.

  9. Non darmi del lei, su…
    La critica è a Louvin, che ha diramato un comunicato di mezza pagina in cui parla del problema metrò come “cantiere in una città di cantieri”: fosse quello, il problema. Nell’ultima frase, ha aggiunto che è un’opera deleteria. “opera faraonica e inutile”, per la precisione: l’Ansa, AostaSera, AostaOggi, La Stampa, e la RAI hanno riportato soprattutto la posizione “sarebbe una bella cosa, se non ci fossero altri cantieri”, che è quella emersa nel dibattito consigliare, e che è quella che traspare a più riprese anche dal vice-capogruppo Donzel.
    Credo che, vista la piega presa, ci andrebbe un po’ più di decisione: la colpa non è sempre dei giornalisti

  10. Suggerimento al candidato Giordano, che dovrà trovare il nome per il metrò: CAZZATA!

  11. su Patuasia ci si da del Lei e così ho esteso la consuetudine. :)
    d’accordo ero quasi certo di aver mal interpretato il senso del tuo commento, ma preferivo averne conferma. poi da profano del giornalismo e da militante io avrei messo in risalto altre cose, ma quella è tutta un’altra questione, l’importante è che il trattamento sia uguale per tutti.

    p.s.: eri presente alla conferenza stampa all’AD Forum? non riesco a collegare il tuo nome ad una faccia … :)

  12. @Vietti: com’è scurrile, alla sua età…
    @Emilio: meno male che non colleghi nome e faccia. Indizio: non sono quel vecchino ospite fisso dei buffet

  13. ahahah quel signore è un’istituzione dei buffet ed è informatissimo, riesce a stupirmi ogni volta.

  14. La campagna elettorale è il mio periodo preferito.

  15. Uno dei problemi sarà che la Leitner, cui sarà sicuramente dato l’appalto – nel nome della solidarietà alpina e della munifica abitudine valdostana di non chiedere sconti -, fornisce oggi dei mini-metrò (marchio registrato, forse la parolina magica che sta “cercando” Giordano) il cui modello più piccolo ha una portata massima oraria di 3.000 p/h. Il che significa o che Rollandin ha mentito anche su questo o, più probabilmente, che pagheremo alla Leitner anche i costi di sviluppo del Micrometrò (altro suggerimento per il nome). Il che la dice lunga: Mano fa bene a sottolineare come spesso si costruiscano metro senza ben considerarne i costi, ma qui arriviamo all’assurdo che non esistono nemmeno ditte che producano oggi materiale per esigenze così ridotte – e comunque sovrastimate! Non concordo invece con Vietti nella sua definizione di “cazzata”. Non lo è e raramente si è visto Rollandin farne. Ovvio, è uno spreco mostruso e un’aberrazione, ma non è una cazzata, ove si pensi alla montagna di soldi che verranno spesi, la cui destinazione, come ben dimostra l’esempio del trenino di Cogne, non deve necessariamente essere quella di realizzare un manufatto funzionante. Volgarità per volgarità, e sempre in riferimento al medesimo organo, diciamo piuttosto che lo stesso alcuni lo usano e altri (i contribuenti) lo subiscono.
    Quanto alla proposta di Curtaz e più generalmente alla necessità di avere un trasporto pubblico efficiente ammodernando l’attuale ferrovia, appare ovvia la ragione del rifiuto di spendere lì per invece “sprecare” qui: per la ferrovia, gli appalti sarebbero europei, i concorrenti agguerriti, i controlli più rigorosi. Così, invece, tra noi, una “quadra” si può sempre trovare.
    Intervenendo una volta sul problema della metropolitana – quando disse di non saperne nulla, mentre Rigo era, lui, prescientemente già convinto che non si trattasse di una vera e propria metro – Rollandin definì chi faceva domande ed esprimeva dubbi (non Rigo e il PD, appunto) “Louvin & Company”.
    Vista la passione per questo tipo di opere, inutili ma costosissime, di messa in opera lunghissima e dal risultato nullo, nell’oscurità concepite prima ancora che realizzate, dovrebbe allora esserci permesso di chiamare la Giunta regionale e i suoi sgherretti comunali “banda del buco”. Cosa ne dite?

  16. @Rataplan:
    Teniamo conto che il limite per l’appalto europeo è di cinque milioni e per un lavoro come il metrò aostano sarebbero necessari gara “vera”, “concorrenti agguerriti” e forse “controlli più rigorosi”. La “quadra” si trova in altro modo: per sistemi così piccoli, su rotaia gommata, a fune e sotterranei, non ci sono concorrenti a Leitner sul mercato europeo.

    Però non penso che si sia arrivati a questo livello di elucubrazione, e per questo la prego, nonostante l’anonimato e le relative sentenze, di non sparare gratuità come “sgherretti” e “banda del buco”. Rimaniamo su toni alti.
    Credo piuttosto che un progetto come questo, sull’asse est-ovest e in sostituzione della ferrovia attuale, sarebbe “interessante e stimolante“, per dirla alla Donzel. Sulla direttice nord-sud è uno spreco di soldi, legato semplicemente al fatto che si vuole scavare comunque, e che fare un buco, più grosso di quello per teleriscaldamento e “munnezza pneumatica”, costerebbe relativamente poco.

    Il problema è che coprire un milione e mezzo o due di costi – e poco meno di perdite – all’anno è un’eventualità che non spaventa minimamente, né per un metrò, né per un aeroporto.

    Saluti

  17. Ma in questo paese l’impresa edile è l’unica via di sviluppo? Ormai in qualsiasi campagna elettorale si parla solo di costruire ponti, rotonde, trafori, inceneritori. Abbiamo troppi interessi nell’edilizia o sbaglio? Perchè non spendere qualcosa per ridare un aspetto dignitoso al quartiere Cogne? Per urbanizzare decentemente Corso lancieri o la periferia a est di Aosta? Almeno i cittadini residenti in queste zone avrebbero un motivo per andare a votare.

  18. Probabilmente quì ci sono accordi tra varie aziende promotrici del teleriscaldamento ed amministratori promotori del metro al fine di realizzare un buco pù grande per avere il buco piccolo…

  19. Più che Monorail, in questo caso si tratta di Moronail.

  20. [...] in Regional League, nemmeno lui sarà della partita in Serie Aosta. Ma come dimostra la vicenda del ChiloMetrò, le sue vittorie a piazza Deffeyes detteranno l’agenda anche in Municipio. [...]

  21. Se la gente avesse la pazienza di stare ad ascoltare un ragionamento serio e documentato sulla totale inutilità pratica di un trasporto sotterraneo di qualche centinaio di persone, allora forse proverei a spiegare quanto ho tentato di esprimere con quell’affermazione prentoria che ha scandalizzato il nostro padrone di casa, ma l’elettore del Presidentissimo ha una tipica attitudine di delega totale: ho votato per Lui e Lui sa cosa deve fare; io, se riesco, cerco di raccogliere qualche briciola più o meno grossa che cade dal tavolo; quanto a rataplan egli ha totalmente ragione: si tratta di un investimento di grande portata che farà girare nelle tasche di una decina di piccole imprese di subappaltatori amici del padrone la considerevole somma di 50 milioni di euro (dato di partenza e sappiamo che quasi mai l’importo rimane lo stesso all’arrivo).

  22. Io non sono contrario a priori, anche se la vocina che mi parla (e penso sia il mio buon senso) mi dica che è una troiata.
    Leggendo anche i links che hai proposto il quadro sembra completo.

    Qualcuno conosce qualche documento che invece ne decanta le lodi e la necessità impellente di realizzarla? Vorrei sentire l’altra campana dal punto di vista tecnico come descrive quest’idea geniale.

  23. Si trova qualcosa “a favore” sul sito del metrò di Perugia, realizzato dalla Leitner. Però Perugia ha quasi cinque volte gli abitanti di Aosta, il percorso è di quattro chilometri ed è previsto un allungamento. E anche lì gli studi dicevano che il minimetrò era inutile, e facilmente sostituibile da servizio su gomma (autobus).

    C’è da aggiungere che scavare un tunnel con talpa di 2-3 metri di diametro o uno di 6 fa lievitare i costi, ma non in modo insostenibile.
    Per il resto, mia opinione personale, è un progetto molto debole e inutilmente costoso, sia per l’investimento iniziale, sia per i costi di gestione.

    Saluti

  24. Da “quasi ex-valdostano” e addetto al settore trasporti (qui dove lavoro progettiamo metropolitane e sistemi telematici applicati al trasporto pubblico) benché il progetto sia interessante dal punto di vista tecnologico, mi sembra uno spreco di denaro (credo ci siano molti modi più intelligenti per impiegarlo… sempre in ambito trasporti).
    Zag

  25. che idea meravigliosa che geni, che grandi uomini… ma, ma, ma perchè non fare anche un’altro ponte sul buthier? anzi no ancora meglio ingrandiamo ancora l’aeroporto…!

  26. RIDICOLA!!!!! Attraversare Aosta a piedi costa ben 10 minuti a piedi…….. Potenziare le ferrovie piuttosto!! e il trenino per Cogne????

  27. Non è che per caso lo scopo è quello di riutilizzare il materiale sprecato con il trenino di Cogne? Solo un’idea…

  28. Il materiale rotabile della tramvia Cogne – Eaux froides – Plan Praz, unico materiale recuperabile da quel trenino, non sarebbe in alcun utilizzabile per un servizio su fune e rotaia gommata

    Saluti

  29. vorrei ricordare una cosa ci sono al comune, in regione, in usl etc signori chiamati mobilty menager che dovrebbero pensare a come facilitare gli spostamenti dei propri dipendenti ogni giorno… bouleau dodo on dirais en francais…
    organizzare un servizio pubblico di car sharing e di car pooling funzionale alla città consentirebbe ai lavoratori di raggiungere il proprio ufficio, agli utenti di non impazzire per cercare un parcheggio non a pagamento e a tutti noi di non respirare particelle di PM 2,5 che unite ad nostro microclima della Plaine contribuisce settimanalmente alla diagnosi di 2-3 tumori polmonari!!! Il tutto a costi gestibili della comunità valdostana. Niente progetti faraonici in salsa valdotaine, niente lavoro a decine di ditte locali, niente gestione politica delle suppliche per entrare nell’affare… Come pensarte che possa finire?

  30. Buongiorno, non me ne intendo di politica ma ho girato mezzo mondo e visto una bella soluzione a Sidney, dove una monorotaia leggera e moderna addossata ad edifici già esistenti permette un percorso nel centro interessante sia per il turista che per le persone che in centro ci lavorano. Visto che da aosta si hanno degli scorci bellissimi sia sui monumenti che sulle montagne circostanti, perchè ficcarsi sottoterrra e non ammirare il panorama a 10 metri dal suolo?

  31. Aosta ha lo 0,78% di abitanti di Sidney… Viviamo in una città piccola, cerchiamo di godere dei vantaggi che questo ci offre.

  32. [...] } L’idea di costruire una metropolitana da 50 milioni di euro, lunga appena un chilometro, al servizio di una città di 34 mila abitanti si [...]

  33. [...] Città Della sciagurata idea di fare la metropolitana ad Aosta ha già detto quasi tutto il sito Vda Today. Ripeto che fare la metropolitana in una città di 34 mila abitanti e con gli autobus sempre mezzo [...]

  34. Macché Metro! Pensiamo piuttosto ad un bel porto fluviale (con relativi servizi assolutamente indispensabili, come una bella torre alta 800 metri a forma di Dahu, uno stadio per football australiano da 200.000 posti e una bella pista di neve artificiale che riproduce la Renato Rosa con tanto di abeti, larici e scoiattoli in polipropilene per poter finalmente sciare in città anche d’estate). Questo renderebbe finalmente Aosta un polo d’attrazione turistico, un nodo commerciale di primaria importanza, vero carrefour d’Europe per merci e viaggiatori. Il porto potrebbe essere facilmente collegato ai corsi d’acqua delle vallate laterali con un agile servizio di gommoni da rafting. Si potrà finalmente andare da Arpnouva a Comacchio senza mai scendere dalla barca… Speriamo che qualcuno ci pensi…