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“Chanoux est à nous”: PD e IdV chiudono la campagna

di in comunali 2010, politica il 19 maggio 2010 alle 17:45
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Soffia il vento e urla la bufera. Il clima di ieri pomeriggio, 18 maggio, in piazza Chanoux, è stato quello ideale per le tante evocazioni della Resistenza, proferite dai vari sostenitori della lista Monteleone – Platania, a stigmatizzare «l’innaturale svolta a destra dell’Union Valdôtaine».

Molti i volti avvicendatisi sul palco, da Lorella Vezza nelle vesti di presentatrice, a Renato Cambursano dell’IdV, a Gian Franco Schietroma del PSI, a Savino Corcella di SEL, a Filippo Penati del PD.

«Io credo che Chanoux non sarebbe mai andato a destra», apre il laziale Schiétroma. Bolzano è, a detta di tutti, l’esempio da seguire: «L’SVP – tuona Cambursano, rivolgendosi agli amici di un tempo Luciano Caveri e Augusto Rollandin – ha fatto una scelta (alleanza con tutto il centro-sinistra, ndr) e ha vinto, voi perderete». «Alle scorse elezioni europee – ha continuato il deputato dell’Italia dei Valori – è successo lo stesso: quando invece, nel 1999, l’UV si accordò con i Democratici, Caveri andò a Strasburgo».

Il “tesoretto”, ovvero la promessa propugnata dalla coalizione di Bruno Giordano di ingenti somme da Roma per le grandi opere al comune di Aosta, è un altro tema molto battuto. Penati su tutti: «Sono tre anni che il sindaco di Milano, Letizia Moratti, chiede al Governo lo sblocco del patto di stabilità per l’Expo 2015 e questo non viene concesso, come si può pensare che possa succedere ad Aosta?». Calderoli – che ha ritrattato alcune posizioni – e Brunetta, protagonisti di dichiarazioni poco concilianti verso le Regioni a Statuto speciale, sono messi alla sbarra: «Loro parlano di 180 milioni di euro in meno per la Valle d’Aosta».

Cambursano si lascia andare ad un duro attacco personale al presidente dell’Union Ego Perron, giocando con il suo nome lo definisce: «Peronista narcisista». Il deputato critica inoltre la scelta di passare da due a tre preferenze «per controllare meglio il voto» e si chiede: «Era proprio indispensabile fare in questi giorni l’assegnazione delle case popolari?».

«Quando al porco arriva il grasso alla gola, va scannato»: con questa metafora bucolica, Savino Corcella se la prende con i proprietari che tengono le case sfitte. «Secondo l’articolo 42 della costituzione – avverte il ginecologo rappresentante di Sinistra Ecologia Libertà, riferendosi alla grande richiesta di case popolari – in caso di emergenza si può requisire». Poi è la volta dell’ospedale: «Nel mio reparto, in ostetricia, ci sono parcheggiati dei pazienti geriatrici: allora è vero che più si invecchia e più si diventa bambini».

“I soliti ignoti”
Savino Corcella presenta a modo suo i due candidati a sindaco e vice: «Qualcuno ha detto che i nostri candidati sono ignoti. Io dico che è meglio se sono ignoti, ci sono quelli che più conosci e più non vuoi conoscere». Fabio Platania dipinge una visione un po’ freudiana della Valle d’Aosta, «al centro dell’Europa, con questa forma di conchiglia». Il candidato vice continua sulla dimensione idealistica: «Chi studia fuori Valle, in una grande città,  subito si rende conto di essere come un numero; qui numeri non lo siamo mai stati, ma sempre cittadini». «Capisci di essere in Valle – continua Platania – appena arrivato a Pont-Saint-Martin, annusando l’aria». Spazio anche per una stoccata, prendendo a prestito dal vocabolario bersaniano, alla coalizione di centro-destra: «Non citano più Chanoux nei loro comizi. Noi invece teniamo la barra dritta sui valori».

Michele Monteleone, sotto un vento diventato triestino, si è concentrato sul programma: «Vogliamo riempirli questi progetti – riferendosi all’università – non possiamo parlare solo di muri; vogliamo delle materie scientifiche che permettano anche lo sviluppo di brevetti da riutilizzare per rilanciare l’industria valdostana». L’idea è quella di riferirsi al piano strategico della scorsa amministrazione. I punti più toccati sono stati «lavoro, sburocratizzazione, preparazione delle professionalità». Accento posto anche sulla «connotazione della città che deve essere turistica, utilizzando anche tecnologie multimediali, accoglienza per i giovani e ridefinizione del ruolo della Cittadella, punti wi-fi nelle piazze di Aosta». «A cappello di tutto il programma – conclude Monteleone – uno dei punti che riteniamo più importanti: la creazione di un tavolo paritario di confronto tra il Comune e la Regione».

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