Dopo una lunga riunione, cominciata alle 9 e conclusa oltre le 22 di martedì 13 ottobre, il consiglio comunale di Aosta ha approvato l’accordo di programma con la regione per l’ampliamento dell’ospedale Umberto Parini (maggioranza e PdL favorevoli, Aosta Viva, Rifondazione e Verdi contrari). E’ stato dunque scritto l’ennesimo capitolo, probabilmente non l’ultimo, di una questione nata all’inizio degli ormai lontani anni ’80, con la costruzione della “piastra”.
Tempi dei lavori: ecco le (poche) certezze
Il progetto esecutivo, che sarà completato nei prossimi due anni, prevede un unico presidio, con la disponibilità di 470 posti letto e di un parcheggio sotterraneo di 600 posti, ad est, sopra al quale sorgerà la nuova ala dell’ospedale.
L’assessore regionale alla sanità Albert Lanièce prevede l’inizio effettivo dei lavori per il 2013.
I progettisti, l’architetto Roberto Lapi e l’ingegner Maurizio Saggese, hanno stimato 7 anni di durata dei lavori, a meno di intoppi amministrativi.
I punti aperti su cui l’opposizione incalza
Le questioni più calde dal punto di vista logistico sono legate alla viabilità di viale Ginevra, allo smantellamento dell’attuale parcheggio di via Guédoz, dove sorgerà la nuova ala, che presuppone la creazione di un nuovo parcheggio, tra via Saint-Martin de Corléans e via Chaligne e le varie modifiche necessarie alle reti fognarie, elettriche, telefoniche e del gas metano.
La maggioranza (più Ettore Viérin del PdL) si è vista determinata a chiudere in fretta la partita e a votare il prima possibile la delibera sull’accordo di programma, limitandosi quasi esclusivamente a sintetiche dichiarazioni di voto.
L’opposizione ha scelto invece di approfittare dell’occasione per rilanciare il dibattito sull’alternativa di costruire un nuovo ospedale, facendo anche ostruzionismo formale in un paio di occasioni.
Manazzale, il Beaureguard e la clinica di Saint-Pierre
Dal consigliere di Rifondazione comunista Valter Manazzale è emersa una visione su un diverso modo di intendere la sanità dei due schieramenti. Nel progetto di un ospedale nuovo e altro al Parini, il Beauregard sarebbe stato destinato alla fase di recupero dei malati lungodegenti. Manazzale ipotizza che con l’ampliamento si sceglierà di convenzionare questa fase della degenza alla nuova clinica privata che è stata inaugurata a Saint-Pierre. Si profilerebbero dunque due maniere diverse di intendere la sanità: quello della maggioranza, con partecipazione dei privati (come succede ad esempio in Brianza) e quello dell’opposizione, ad esclusiva regionale e pubblica.
I consiglieri dell’opposizione hanno tutti sottolineato, prendendo esempio dalla rapida costruzione della nuova clinica privata, come optando per un nuovo ospedale i tempi sarebbero molto più corti, poco meno di due anni, a fronte dei 10 dell’ampliamento (2 per il progetto, 7 di lavori, un ulteriore anno per la piena funzionalità della strutura).